150 milioni di euro per le PMI bresciane

Accordo tra UBI Banco di Brescia e AIB per destinare risorse all’approvvigionamento di materie prime e alla copertura dei fabbisogni aziendali

Le piccole e medie imprese bresciane potranno contare su un plafond di 150 milioni di euro, messo loro a disposizione da UBI Banco di Brescia in seguito ad un accordo con l’A.I.B., l’Associazione Industriale Bresciana che associa circa 1300 imprese e che svolge, “accanto ai compiti di rappresentanza nei confronti delle parti politiche e sociali […], funzioni di assistenza alle imprese attraverso una vasta gamma di servizi mirati a rendere agevole la gestione ed a costruire una vera e propria cultura imprenditoriale”.

L’ingente somma sarà destinata, da una parte, all’approvvigionamento delle materie prime necessarie allo svolgimento dell’attività imprenditoriale e, dall’altra, servirà a coprire i reali fabbisogni aziendali.

Con riferimento a quest’ultimo punto, l’obiettivo, sottolineano i promotori, è sostenere le pmi associate ad AIB e, nel concedere il finanziamento, verranno scelte, in particolare, le imprese con un rating interno alla banca classificato con rischio “medio e basso”. Un’ulteriore discriminante sarà la motivazione della richiesta: verranno prese in considerazione le richieste funzionali a nuovi investimenti o dettate da esigenze connesse alla gestione del capitale circolante a medio e lungo termine; potrebbero poi essere finanziati anche acquisti e rinnovi di beni materiali (non terreni) e investimenti in ricerca e sviluppo.

Con riferimento, invece, al primo punto, l’istituto bancario sosterrà finanziariamente imprenditori e aziende associate ad AIB nella loro attività di reperimento delle materie prime e nella fornitura di strumenti di copertura e gestione del rischio di volatilità dei prezzi.

L’accordo – siglato lunedì 15 marzo presso la sede AIB di via Cefalonia a Brescia dal presidente Giancarlo Dallera e dal direttore generale del Banco di Brescia Elvio Sonnino – viene presentato nel corso di un convegno dal titolo “Il cambio del paradigma di un’impresa e di un territorio che competono e vincono: nuove idee e nuovi strumenti”, dalle 15.45 alle 18.00. In tale occasione vengono presentati nuovi strumenti per l’analisi delle dinamiche economico-finanziarie che coinvolgono le imprese lombarde, allo scopo di trovare nuove strade da percorrere per facilitare il dialogo tra banca e impresa. In particolare, si cerca di approfondire le modalità di determinazione del rating interno, alla luce delle novità introdurre da Basilea 3, e di capire come supportare l’impresa nell’analisi del proprio posizionamento e nella valutazione, in prospettiva, dei propri reali fabbisogni finanziari. Il focus passa poi sulle materie prime, sul contesto attuale del mercato loro riferito e sulle soluzioni di copertura relative. L’analisi passa, infine, agli strumenti per la gestione del capitale circolante.

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5 miliardi di finanziamenti dall’accordo R.ETE. Imprese Italia e Gruppo Intesa Sanpaolo

Lo scopo è di garantire il sostegno alle piccole imprese associate nella corsa verso la ripresa, puntando su flessibilità e valorizzazione delle specificità territoriali

Siglato l’accordo tra R.ETE. Imprese Italia – il soggetto unico di rappresentanza del mondo dell’imprenditoria diffusa nato “dall’unione delle cinque maggiori associazioni dell’artigianato, del commercio, dei servizi e del turismo” (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti) – e Gruppo Intesa Sanpaolo, per mettere a disposizione delle piccole e medie imprese un plafond di finanziamenti pari a 5 miliardi di Euro. Lo scopo, si legge in una nota ufficiale, è di “garantire pieno sostegno alle piccole imprese associate che, in un momento congiunturale ancora difficile, devono rafforzarsi ed essere pronte a cogliere i segnali di ripresa”.

A presentare gli estremi dell’intesa – che coinvolge 2,6 milioni di imprese, oltre 11 milioni di addetti e il 60% della forza lavoro italiana – sono stati Giorgio Guerrini, Presidente di R.ETE. Imprese Italia, Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo e Marco Morelli, direttore generale vicario della banca, presso la sede di Intesa Sanpaolo a Roma, il 25 febbraio scorso.

Le parole chiave dell’intesa sono, stando alle parole dei suoi stessi promotori, flessibilità e, di conseguenza, rafforzamento dei legami con il territorio: “è un’intesa che si distingue per la valorizzazione delle specificità territoriali delle piccole imprese e per la flessibilità di risposta alle loro peculiari esigenze creditizie”, sottolinea Guerrini.

Si tratta, infatti, di un documento che definisce le sole linee guida, al quale dovranno fare seguito degli ulteriori accordi a livello locale, capaci di dare risposte concrete, contestuali e puntuali a realtà imprenditoriali spesso molto differenti tra loro. Si cercherà di orientare in modo efficace le imprese che si muovono nel microcontesto, mettendo loro a disposizione una rete di referenti locali, uno per ogni Provincia, che garantiranno la necessaria vicinanza alle imprese del territorio e un flusso costante di informazione circa le opportunità di lavoro e di crescita. Le strutture di area di Intesa Sanpaolo possiedono, infatti, ampia autonomia in merito alla possibilità di individuare soluzioni ritagliate su misura, su particolari esigenze; le oltre 5.700 filiali del gruppo sono, inoltre, dotate di un applicativo informatico che fornisce dati economici su ciascun contesto territoriale.

L’accordo rappresenta – interviene ancora Guerriniun segnale concreto di attenzione ai nostri imprenditori i quali, nonostante la crisi, non hanno perso la voglia di investire e di reagire alla congiuntura negativa. La strada per agganciare la ripresa passa da un impegno comune che deve vedere le banche impegnate a dare fiducia alla piccola impresa, a considerarla decisive per creare reddito, occupazione, nuova imprenditorialità“.

Con l’intento di migliorare la trasparenza nel processo di valutazione del credito e la conoscenza condivisa del business aziendale, Intesa Sanpaolo ha predisposto, poi, due semplici modelli di autovalutazione, che consentano alle imprese di valutare la propria situazione economico-finanziara e la sostenibilità delle proprie scelte imprenditoriali, e che aiutino loro ad avere maggiore consapevolezza circa le informazioni di potenziale interesse per i diversi soggetti che interagiscono con l’azienda (fornitori, clienti, consulenti); tali modelli di autovalutazione sono messi a disposizione delle imprese associate sui siti internet delle Associazioni di categoria che hanno sottoscritto l’accordo.

La volontà sembra essere, quindi, quella di migliorare il dialogo tra banca e impresa: “abbiamo costruito un’intesa fondata sulla collaborazione tra banca e impresa – sottolinea Morellidove i meccanismi di funzionamento di entrambe sono trasparenti e condivisi. Mettiamo certamente a disposizione di imprenditori e professionisti importanti risorse, ma soprattutto il nostro patrimonio umano e tecnico. Vogliamo individuare con le aziende reali obiettivi di crescita e raggiungerli grazie al lavoro comune sul territorio”.

Determinante, inutile dirlo, il coinvolgimento di Confidi: è stato creato un Portale Confidi, un’interfaccia web che consente ai Confidi convenzionati di monitorare l’andamento delle operazioni di finanziamento garantite.

R.ETE. Imprese Italia ha, infine, definito le priorità da dare, in questa fase congiunturale, alle azioni in capo alle imprese associate: sostegno al capitale circolante e a breve termine, ricapitalizzazione delle imprese, ristrutturazione del debito, sostegno alla liquidità. Un’opportunità, quindi, pensata in particolare per le piccole e piccolissime strutture il cui ruolo è fondamentale nel tessuto imprenditoriale del nostro Paese. “Non siamo fuori dalla crisi ma ci sono segnali positivi da cogliere e da valorizzare” ha detto Passera. “La crisi è stata drammatica e oltre ogni aspettativa, non era ovvio passarla e in Italia è andata meglio che altrove perché hanno tenuto le imprese, naturalmente con una forte selezione, e ha tenuto il sistema bancario”. “Siamo stati al fianco delle imprese italiane quando la crisi ha fatto sentire i suoi effetti più pesanti. Ci fa particolarmente piacere firmare un accordo che diventerà operativo in un contesto migliore rispetto a quello dei mesi passati. Oggi più che mai mondo del credito e mondo dell’impresa devono unire le forze per imprimere una svolta positiva al ciclo economico. Tutti sanno quanto le piccole e piccolissime imprese siano determinati per la crescita e l’occupazione nel Paese: Intesa Sanpaolo non farà mai mancare loro il necessario sostegno”. Occorre “lavorare sulla competitività delle imprese e sul sistema paese, tenere forte la coesione sociale e fare la riforma delle riforme: quella del processo decisionale”.

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