Diminuiscono gli accessi alla rete fissa, aumentano quelli della banda larga e del traffico dati su rete mobile
“Fornire una visione di sintesi sul quadro congiunturale dei mercati TLC”.
È questo l’obiettivo dichiarato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) nel dare avvio alla pubblicazione di un “Osservatorio trimestrale sulle telecomunicazioni”.
Compiendo una serie di stime ed elaborazioni su dati forniti direttamente dagli operatori, l’Autorità metterà a disposizione delle imprese, dei consumatori e dei media una fedele fotografia del mercato, evidenziandone l’andamento, le tendenze e le forze competitive.
Nel comunicato stampa che presenta e formalizza la nuova istituzione si sottolinea come inizialmente le valutazioni siano basate “su un ristretto numero di indicatori (abbonati, ricavi, quote di mercato, etc.)”, lasciando intendere un futuro e progressivo affinamento nelle modalità di monitoraggio dei mercati di rete fissa e mobile.
Cerchiamo, allora, di comprendere la situazione delineata dal primo rapporto dell’Osservatorio, riferito al secondo trimestre 2011.
Si riducono, in generale, gli accessi alla rete fissa, mentre sembrano aumentare banda larga e traffico dati su rete mobile.
Entrando un po’ più nello specifico del fenomeno indagato e analizzando distintamente le diverse componenti del settore, si apprende che complessivamente, nel periodo considerato, gli accessi diretti alla rete fissa erano 21.264.000, dei quali 14.990.000 riconducibili a Telecom Italia e 6.274.000 ad operatori alternativi (OLO).
Questi dati risultano omogenei con quanto indicato nella tabella 2.15 della Relazione Annuale Agcom 2011, includendo, oltre agli accessi fisici Telecom Italia, anche gli accessi full unbundling (voce e dati), Dsl Naked e Fibra.
Rispetto al secondo trimestre dello scorso 2010, gli accessi totali si sono ridotti di 353.000 unità (erano 21.617.000, di cui 15.770.000 Telecom e 5.847.000 altri operatori): Telecom ha registrato in un anno una flessione pari a 780.000 accessi, mentre gli operatori alternativi hanno conosciuto un incremento di 427.000 accessi.
Di conseguenza, scende anche la quota di mercato riferita a Telecom (-2,5 punti percentuali), che passa dal 73% al 70,5%. Le uniche imprese a crescere in maniera abbastanza significativa nel periodo considerato sono Wind – con un +1,2% (da una market share del 10,1% nel 2010 a una di 11,3% nel 2011) – e Vodafone Italia – con un +1,1% (da 6,7% a 7,8%): esse si confermano rispettivamente come primo e secondo operatore alternativo di rete fissa. Seguono Fastweb (quota di mercato pari al 7,4% in lievissimo aumento rispetto al 7,3% rilevato nel 2010), Tiscali (1,9%, stessa percentuale del 2010), BT Italia (0,4%, come nel 2010) e altri (0,6%).
Restringendo la prospettiva ai soli operatori alternativi, l’Agcom evidenzia come le linee xdsl rappresentino la modalità di accesso diretto più utilizzata. A giugno 2011 gli accessi in unbundling (sia ULL sia VULL) hanno superato i 4.900.000, con un incremento di 315.000 unità rispetto a giugno 2010.
Al primo posto della classifica relativa alle quote di mercato dei soli OLO si colloca Wind (38,4%, in aumento rispetto al 37,2% evidenziato nel secondo trimestre 2010), seguita, in ordine decrescente, da Vodafone (26,5%, in crescita rispetto al 24,8% del 2010), Fastweb (25,2% contro 26,9% nel 2010, con un leggero calo), Tiscali (quota del 6,3%, in decremento rispetto al 2010, quando era del 7,1%) e BT Italia (1,4% contro 1,6% nel 2010, in lieve diminuzione).
Nel secondo trimestre 2011 gli accessi alla banda larga sono stati in totale 13.516.000, registrando un incremento di 664.000 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in cui gli accessi erano 12.852.0000.
Aumenta, quindi, la velocità di accesso in download: negli ultimi dodici mesi gli accessi con velocità nominale pari o superiore a 2Mbit/s sono passati da quasi l’80% a quasi l’84%; tale variazione non appare, tuttavia, particolarmente significativa, se si considera l’estesa definizione di “banda larga” offerta da Agcom (2Mbit/s non rappresenta, infatti, un livello particolarmente elevato di banda larga).
Sempre con riferimento agli accessi a banda larga, è stata, inoltre, rilevata una riduzione della quota di mercato riferita a Telecom Italia (53,1%, contro 55,6% del secondo trimestre 2010, con un -2,5 punti percentuali), a vantaggio sostanziale di Vodafone (12,5%, contro 10,4% dello scorso anno, con un +2,1 punti percentuali) e Wind (15,6%, contro 13,9% del 2010, con un +1,7 punti). Gli altri operatori perdono circa l’1,5%.
Per quanto riguarda le linee mobili, quelle attive risultavano essere, nel secondo trimestre 2011, ben 91.132.000, in consistente crescita rispetto al dato (89.084.0000) riferito al secondo trimestre 2010.
Tale crescita sembra derivare principalmente dal sempre più intenso utilizzo di sim per il traffico dati: nel primo semestre 2011 il numero di sim che hanno effettuato traffico broadband dati è stato pari a 17.305.000, in aumento del 12% rispetto allo stesso periodo 2011, quando le stime parlavano di 15.445.000. Sempre a giugno 2011 le “connect card” dedicate raggiungevano quota 5.803.0000, registrando un incremento sulla quota riferita al 2010 (pari a 4.801.000) di 20,8 punti percentuali. Complessivamente il traffico dati sembra aver conquistato gli 85.189 terabyte da inizio anno e fino a giugno, con una dilatazione pari al 53,2% rispetto ai 55.600 terabyte riferiti al 2010.
Anche il traffico telefonico appare, nel primo semestre 2011, in aumento, precisamente dell’8% rispetto allo stesso arco temporale riferito al 2010, riuscendo a raggiungere gli oltre 65 miliardi di minuti; in rialzo del 6% anche il numero di SMS inviati, che arriva quasi a quota 44 miliardi da inizio anno. Risulta “prepagato” l’83,6% delle linee attive, con una leggera flessione rispetto a giugno 2010, quando la percentuale era dell’84,7%. Nel 2011 la clientela business è passata dall’11,8% al 12,3% del totale, arrivando a superare, in giugno, quota 11,2 milioni di sim.
Sale di circa un punto percentuale la quota di mercato mobile detenuta da Wind (che passa dal 21,6% del 2010 al 22,6% del 2011), a svantaggio, in particolare, di Vodafone (che passa, invece, dal 34,1% al 33,2%). Con il 34,3% di share (stabile rispetto allo scorso anno), è comunque Telecom Italia che si riconferma a capo del mercato mobile, mentre 3 Italia mantiene la propria quota del 10,0% (la stessa del 2010).
Crescono di anno in anno gli abbonati tramite Mobile Virtual Network Operator (MVNO: operatore virtuale di rete mobile), che arrivano a sfiorare i 4 miliardi (per la precisione 3.922.000): nel 2011 e rispetto all’anno precedente, questi operatori hanno visto incrementare di 795.000 unità le proprie linee d’utenza e sono riusciti a guadagnare complessivamente una quota di mercato pari al 4,3%. Il traffico consumato tramite MVNO aumenta, di conseguenza, del 25,7%, allo stesso modo gli sms inviati nei primi sei mesi del 2011 hanno conosciuto un incremento del 55,7%.
La fetta più grande del mercato MVNO è occupata da Poste Italiane, che, con un aumento di 5 punti rispetto al 2010 e grazie anche alla progressiva integrazione della telefonia mobile con i servizi postali, ha raggiunto una percentuale del 50,6%. Al secondo posto si colloca Fastweb (13,9%, con un aumento di 0,9 punti rispetto alla quota del 13,0% individuata nel 2010), poi seguono Coop Italia (10,8%, in diminuzione di 1,9 punti rispetto al 12,7% del 2010), Carrefour (6,3%, contro il 7,0% del 2010), Daily Telecom (5,4% contro 6,3%), e Erg Petroli (5,5% contro 4,6%).
Con riferimento, infine, alle linee telefoniche mobile portate, pare che esse abbiano raggiunto quota 32.821.000 a giugno 2011 (si tratta di un dato cumulato).
La procedura della portabilità del numero, lo ricordiamo, si sviluppa attorno a tre soggetti: l’utente che decide di cambiare gestore telefonico pur mantenendo il proprio numero, l’operatore cedente (definito donating) e l’operatore ricevente (chiamato recipient).
Nel primo semestre 2011, gli operatori mobili virtuali hanno svolto la funzione di recipient per circa 900.000 linee, delle quali poco meno di 100.000 sono relative al solo secondo trimestre 2011. Il saldo “donating-recipient” relativo a Telecom Italia – ricorda ancora Agcom – rimane negativo per tutto il primo semestre 2011, tuttavia tende a migliorare nel secondo trimestre (-143.000) rispetto al primo (- 253.000). Peggiorano parallelamente il saldo Vodafone, che addirittura passa da +69.000 del primo trimestre a -31.000 del secondo, e quello Wind (da 150 a 130.000 circa).
Pubblicato su: PMI-dome