La laurea è certamente l’investimento più importante per i giovani. Ecco quali settori richiedono la specializzazione
Parallelamente a previsioni negative per il nostro tessuto imprenditoriale, alcuni indizi rilevati da Unioncamere e Ministero del Lavoro cercano di delineare una nuova strada allo sviluppo occupazionale. Dopo aver intravisto nel settore cultura la nuova strada per il rilancio, i due enti sembrano ora lanciare un nuovo appello ai giovani italiani, incoraggiandoli a collocarsi in una posizione strategica, nelle proprie scelte di formazione.
“Studiare continua ad essere l’investimento più importante per i giovani per contrastare sia la disoccupazione, sia il precariato”, è, infatti, l’invito del presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello: “Pur in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, tante imprese mostrano di voler continuare a puntare sulla qualità. Senza l’apporto di risorse umane competenti, infatti, è difficile innovare, accrescere la produttività, essere competitivi”.
Sottolinea Unioncamere come la crisi stia portando ad un incremento della competizione aziendale, inducendo molte imprese a investire sempre più nella qualità dei prodotti e servizi da immettere sul mercato. Aumenta, di conseguenza, per l’anno in corso, il peso che la laurea ha sul totale delle assunzione programmate dalle imprese. Ciò non toglie che anche i “dottori” italiani saranno costretti a subire la generale tendenza di riduzione nelle assunzioni previste, con 15.000 unità in meno rispetto allo scorso anno.
Delle 407.000 assunzioni a carattere non stagionale complessivamente programmate dalle imprese per il 2012 (contro le 595.000 del 2011), 59.000 riguardano, allora, laureati (il 14,5% del totale, pari a 2 punti percentuali in più rispetto al 2011), 166.000 diplomati (il 40,9%, percentuale prossima a quella dello scorso anno, 41%), 50.000 qualifiche professionali (il 12,3%, in diminuzione di 1,2 punti sul 2011) e circa 132.000 persone prive di un titolo di studio specifico (il 32,3%, pari a -0,7% sul 2011).
Per quanto riguarda i laureati, il titolo di studio più ricercato dalle imprese, nella propria programmazione di assunzioni, è quello in Economia (più di 17.000 posti di lavoro previsti per i laureati in questa disciplina), seguito da quello in Ingegneria elettronica e dell’informazione (più di 7.000 posti richiesti, anche se, considerando tutti i diversi indirizzi di ingegneria, si superano addirittura i 15.000 posti), dagli indirizzi sanitari-paramedici e da quelli diretti all’insegnamento e alla formazione (circa 5.000 assunzioni previste in entrambi i casi). Con riferimento alla tipologia contrattuale, al 51,7% dei laureati le imprese intendono offrire un contratto a tempo indeterminato, al 7,7% l’apprendistato di alta formazione recentemente riformato, al 2,9% il contratto di inserimento e al 36,7% un contratto a tempo determinato.
Tra gli indirizzi più ricercati nelle previsioni di assunzioni di diplomati, troviamo quello amministrativo-commerciale (quasi 40.000 posti), quello meccanico (più di 15.000) e quello turistico-alberghiero (oltre 9.000), confermando il podio dello scorso anno. Sale l’indirizzo socio-sanitario (quasi 7.000 assunzioni previste, 1.000 in più del 2011), che “scalza” quello informatico (4.600 assunzioni previste) e quello elettrotecnico (oltre 4.000). Il 39,7% dei diplomati sarà assunto con contratto a tempo indeterminato, il 12,3% con apprendistato, l’1,8% con inserimento e il 43,8% con tempo determinato.
Gli indirizzi di qualifica professionale, infine, più richiesti dalle imprese sono quello turistico-alberghiero (più di 10.000 posti), quello socio-sanitario (circa 8.500 posti), quello meccanico (circa 7.600) e quello edile (circa 5.500 assunzioni previste). Al 40,4% dei giovani in possesso di qualifica professionale verrà offerto un contratto a tempo indeterminato, al 12% contratto di apprendistato, allo 0,6% contratto di inserimento e al 43,8% contratto a tempo determinato.
Pubblicato su: PMI-dome