Cerchiamo di conoscere meglio la giovane associazione che rappresenta, all’interno di Confesercenti, le società di gestione di servizi e mezzi in ambito sanitario, attraverso le parole del suo Presidente, Mauro Tomasella
Si chiama Federsanitas e rappresenta l’associazione delle società di gestione di servizi e mezzi in ambito sanitario. Nasce primariamente come espressione degli interessi – un tempo privi di megafono istituzionale – tipici di quell’area dell’odontoiatria che viene gestita da società e che molto spesso ha come investitori di capitali degli odontotecnici. Essa aspira, tuttavia, a rappresentare qualsiasi tipologia di società di servizi sanitari, anche quelle più complesse che inglobano diversi professionisti appartenenti a vari campi della medicina.
Costituitasi il 21 maggio 2012 a Roma, la Federsanitas opera all’interno di Confesercenti e, in particolare, della Federbiomedica, quella macroarea che raggruppa trasversalmente tutte le associazioni di categoria aderenti a Confesercenti e attive nel campo della sanità pubblica e privata. Oltre a Federsanitas, rientrano in Federbiomedica anche Anpi (Associazione nazionale delle parafarmacie italiane), Assosanità (che ingloba quei soggetti di natura privata operanti nel campo dell’assistenza sanitaria), Cio (Collegio italiano odontotecnici), Fio (Federazione italiana ottici), e Fios (Federazione italiana ortopedie sanitarie). Compito di Federbiomedica è assicurare un maggior peso politico alle singole associazioni, coordinando l’attività delle imprese e dei professionisti del comparto bio-medicale e promuovendo l’integrazione tra tutte le esperienze in campo.
Grazie alla Federsanitas, numerosi laboratori d’analisi, cliniche, centri di fisioterapia, ambulatori, poliambulatori, centri dentali, e tutte le altre società di natura privata che offrono assistenza di tipo sanitario attraverso la fornitura di mezzi o servizi, possono ottenere la giusta rappresentanza e la necessaria assistenza in campo legislativo. Gestire simili strutture impone, infatti, il rispetto di precise norme, non sempre facili da interpretare e – cosa ancora più importante – spesso non conosciute da commercialisti e notai, incapaci di offrire una consulenza così specifica. Quanti hanno costituito una società di gestione di servizi, o hanno anche solo avviato il procedimento burocratico per l’apertura di una di queste, possono ora avvalersi della consolidata competenza e dell’accreditata esperienza dei due specialisti messi a disposizione dall’associazione (l’avvocato Silvia Stefanelli e il dottor Dino Malfi), per comprendere quale sia la forma giuridica più idonea ad esercitare le proprie funzioni, per allineare il proprio statuto alla realtà in cui concretamente si opera e per avere certezze circa adempimenti, termini e scadenze imposte dal legislatore.
Le società di gestione di servizi e mezzi sanitari rappresentano un ottimo strumento a disposizione di molti camici bianchi, per una gestione più snella ed efficiente della propria attività professionale, sotto il profilo amministrativo e fiscale. Esse sfidano la logica tipicamente individualista che caratterizza il settore dei servizi odontoiatrici (e sanitari in generale) e rappresentano forse la risposta interna alla penetrazione e proliferazione in Italia di società gestite da operatori stranieri e caratterizzate da strutture multiprofessionali.
Non pochi sono gli obiettivi dichiarati dall’associazione in sede di costituzione. Vi è, innanzitutto, la volontà di garantire agli iscritti la tutela dei loro legittimi interessi, nei rapporti con il Ministero della Salute, con le Regioni e con le Aziende Sanitarie presenti sul territorio, al fine di giungere ad una sostanziale condivisione del processo decisionale. Si ritiene, infatti, che scelte unilaterali e rappresentative solo di alcune parti abbiano, in passato, finito spesso per penalizzare il settore nel suo complesso.
Si intende poi offrire un quadro di generale eguaglianza nelle opportunità di tutti gli operatori sanitari, rafforzando il ruolo e le prospettive delle realtà meno strutturate e ridimensionando gli iniqui vantaggi derivanti da anacronistiche rendite di posizione. Parallelamente si rincorre una maggior trasparenza nello sviluppo di un nuovo modello di accreditamento, capace di condurre ad una semplificazione delle procedure e ad un utilizzo oculato delle risorse pubbliche.
La Federsanitas si prefigge ovviamente anche l’obiettivo di valorizzare il ruolo dei soggetti privati nel settore sanitario, cercando di far comprendere all’opinione pubblica quanto questi possano risultare fondamentali per garantire l’idonea assistenza ai cittadini in una fase di necessaria accortezza nell’utilizzo del patrimonio pubblico.
In questo senso si vuole consentire lo sviluppo commerciale delle imprese aderenti, favorendo la sottoscrizione di accordi e convenzioni con soggetti rientranti, a vario titolo, nella Confesercenti e facendo pressioni alle istituzioni affinché intervengano per la difesa e la promozione di queste realtà.
L’associazione ha, inoltre, avviato un ciclo di incontri allo scopo di consentire agli interessati un aggiornamento costante circa la normativa del settore, il management e il marketing aziendale. L’ultimo meeting si è svolto a Roma il 4 febbraio scorso e ha riguardato la “Gestione delle problematiche inerenti le ispezioni delle autorità di controllo negli ambulatori”.
Presidente di Federsanitas è attualmente Mauro Tomasella, odontotecnico specializzato, contitolare della Dentalprotesi S.r.l., centro dentale con sede a Conegliano, in provincia di Treviso. A lui abbiamo rivolto alcune domande per cercare di comprendere meglio le motivazioni alla base dell’iniziativa e i traguardi che si intende raggiungere.
Cosa vi ha spinto verso la creazione di Federsanitas? Quale o quali lacune del sistema vi hanno fatto avvertire questa necessità?
La ragione principale è che abbiamo constatato come in tutto il territorio nazionale i commercialisti (chi più chi meno naturalmente) non siano in grado di risolvere correttamente tutte le varie problematiche relative alla gestione. Essi spesso non sono al corrente della legislazione che regolamenta tali particolari soggetti operanti nel campo dell’assistenza sanitaria.
Da chi proviene l’idea e come si è sviluppata? Chi sono i principali promotori?
Il progetto è nato all’interno dell’associazione Cio (Collegio Italiano Odontotecnici) – Confesercenti – Federbiomedica. La sede nazionale si trova a Roma in via Nazionale 60, quindi all’interno della stessa sede nazionale di Confesercenti.
Ovviamente il Cio è costituito da odontotecnici, dunque da soggetti che sono in alcuni casi titolari di un cosiddetto “centro dentale”: si entra, di fatto, in quell’area odontoiatrica che viene gestita da società che molto spesso hanno come investitori di capitali gli odontotecnici.
L’idea è venuta appunto dalla categoria degli odontotecnici e ha ottenuto subito l’appoggio del presidente di Federbiomedica, il signor Alberto Battistelli. Riscontrando le lacune suddette abbiamo pensato di costituire la Federsanitas e, per farlo, ci siamo appoggiati a due professionisti del settore, l’avvocato Silvia Stefanelli, e il dott. Dino Malfi, i quali sono ufficialmente i consulenti dell’associazione, seguendo tutti gli aspetti legislativi e normativi.
Qual è il contributo effettivo di Confesercenti per il raggiungimento degli obiettivi che l’associazione si prefigge?
Il contributo di Confesercenti è soprattutto politico e strutturale, nel senso che possiamo avvertire il peso di questa grande associazione. Abbiamo, inoltre, l’opportunità di utilizzare gli uffici Confesercenti di tutta Italia per esercitare in maniera effettiva.
Ci spieghi un po’ meglio quali sono le società che rientrano in Federsanitas e cosa le distingue dalle altre strutture tipiche dell’assistenza sanitaria.
La Federsanitas offre uno spazio, prima inesistente, all’area odontoiatrica gestita da società che possono essere ambulatori, poliambulatori, centri dentali. La forma migliore è sicuramente la S.r.l. Il fatto che, ad esempio, la società sia gestita da odontotecnici può rappresentare un grande vantaggio, perché si va ad instaurare un solido lavoro di equipe, un’unione più stretta tra medico ed odontotecnico, che, al giorno d’oggi, è, secondo noi, imprescindibile per l’ottenimento di un risultato clinico protesico adeguato alle esigenze del paziente.
In che modo pensate sia utile valorizzare il ruolo di soggetti privati nell’ambito della tutela della salute (una tutela di rilevanza pubblica)? Non si rischia di trasformare l’attività medica in un business, dove a prevalere è più la logica dei costi e dei ricavi che non la salute del paziente?
Penso ciò possa portare solamente a dei vantaggi, sia per i vari professionisti che operano in ambito sanitario, sia per il cittadino-paziente. Gestire una parte della sanità in forma privata dovrebbe comportare soprattutto una maggiore qualità dei servizi volti agli utenti, poiché gli operatori possono svolgere il loro lavoro specialistico con la massima trasparenza e usufruendo concretamente di tutti gli strumenti tecnologici a disposizione.
È chiaro che vengono svolte in questa forma solo alcune attività sanitarie, di solito quelle più specializzate, che quindi non possono andare a coprire totalmente la domanda sul territorio.
Noi non intendiamo dare un profilo utilitaristico alle nostre attività, ma questo non ci può preservare da eventuali realtà – che tutt’oggi sono presenti – in cui si tende a sfruttare la situazione, se non addirittura a esercitare esclusivamente in funzione del denaro. Non si può scherzare con la salute, questo per noi di Federsanitas è un imperativo ed è per questo che vogliamo avere al nostro interno solo persone responsabili e veramente impegnate nel perseguire questo modo di pensare e di agire.
Qual è la posizione degli ordini professionali rispetto a questa associazione e alle realtà che essa tutela?
Non abbiamo avuto, al momento, nessuna particolare lamentela, anzi, la partecipazione e le richieste di iscrizione sono arrivate e molto numerose, considerando che l’associazione è nata il 21 maggio 2012.
Incontrate alcune particolari difficoltà, diffidenze o resistenze (magari anche di natura culturale)?
Assolutamente no. Sotto tutti i punti di vista, abbiamo avuto solamente attestati di stima per aver pensato di creare questa associazione.
Un’informazioni di servizio: come ci si può iscrivere alla vostra associazione?
Per avere delle informazioni di carattere generale, gli interessati possono telefonarmi al numero 3204189175 oppure scrivermi una mail all’indirizzo mtomasella67@gmail.com. Dopodiché ci si dovrebbe recare alla sede Confesercenti più vicina e chiedere di effettuare l’iscrizione.
Voi offrite garanzie agli iscritti. Cosa vi aspettate in cambio da loro? Quale contributo auspicate da parte degli associati?
Sono convinto che il miglior contributo da parte di un associato per la propria associazione sia quello di partecipare attivamente alla stessa, portare nuove idee, creare contatti interessanti, promuovere iniziative che diano la possibilità di aggiornamenti costanti sulle normative, il management, il marketing, proporre alle istituzioni nuovi modelli di rappresentatività.
Chi sono i professionisti che fungono da consulenti per gli iscritti? Riesce brevemente a fornirci delle “referenze”?
Come accennavo prima, i due consulenti ufficiali sono il dott. Dino Malfi e l’avvocato Silvia Stefanelli. Con entrambi abbiamo creato una “convenzione”, in forza della quale tutti gli associati Federsanitas possono rivolgersi a loro per avere indicazioni a livello legislativo e normativo. Giusto per fare un paio di esempi, l’iscritto che voglia avere informazioni precise o ricevere indicazioni sul proprio statuto, può rivolgersi all’avv. Stefanelli, mentre, se si cercano delucidazioni sulle normative che regolano la scelta degli spazi per le varie attività all’interno della società di servizi, si può interrogare il dott. Malfi
La Stefanelli è un avvocato cassazionista esperto in diritto sanitario e legislazione da prodotto. Il dott. Malfi è un esperto sulla consulenza nelle normative tecniche.
A quasi un anno dalla costituzione, è in grado di offrirci una stima circa il numero di iscritti e circa i principali traguardi raggiunti?
Ad oggi contiamo circa sessanta società iscritte e abbiamo già organizzato due incontri ufficiali a Roma, presso la sede nazionale. Il primo è stato fatto con la Stefanelli e Malfi ed era titolato “La società di gestione di servizi sanitari in ambito odontoiatrico, aspetti legali”, il secondo trattava la “Gestione delle problematiche inerenti le ispezioni delle autorità di controllo negli ambulatori”. Stiamo organizzando un nuovo incontro, per poter effettuare il quale ci siamo rivolti direttamente a un colonnello della Guardia di Finanza: si preannuncia essere davvero molto interessante e prevediamo già un’ampia partecipazione anche di società di servizi sanitari polifunzionali.